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Minimoto Cross e Motard: La nascita e le regole in Italia

minimoto-corsa_800x500La minimoto è una motocicletta in miniatura, dalle dimensioni tanto ridotte da essere a misura di bambino (il peso medio complessivo è appena 20 kg). Il loro utilizzo è limitato ai circuiti e alle aree non pubbliche dato che sono sprovviste di permesso di circolazione, ad eccezione di alcune pit-bike studiate appositamente per il transito stradale.

Da sogno a realtà

La loro nascita è molto curiosa, poiché è un caso fortuito che le porta sul mercato italiano. Inizialmente queste minimoto sono state create a scopo puramente espositivo, e l’idea di renderle un veicolo vero e proprio balza in testa a Vittorio Orazi quando nell’87 le nota ad una gara di modellismo cui assiste in Giappone.

Rientrato in Italia non riesce a togliersele dalla testa, ed ecco che nascono i primi modelli motorizzati. Erano mezzi rudimentali e montavano motori di decespugliatori, creati per puro divertimento. Per l’azienda Vittorazzi era stato un gioco, mai si sarebbero aspettati di dare vita ad una moda tale da creare un settore tutto nuovo nel mondo motociclistico.

Unico freno alla diffusione del motociclo in miniatura erano i costi d’acquisto, poiché nei primi tempi erano interamente artigianali. Quando la produzione di alcune componenti si sposta in Cina e le spese vengono abbattute in maniera considerevole, niente ha più fermato il loro successo.

L’interesse delle grandi case viene attirato grazie agli eventi regionali che si creano attorno a questi veicoli, amati da grandi e piccini per uso amatoriale ma anche agonistico. Dagli anni ‘90 iniziano le prime competizioni professionali, fino ad arrivare alla diffusione odierna dei “MiniGP”. In pochi anni si contano moltissime case produttrici che si accodano alla novità, e la minimoto entra a far parte dei listini di moltissime aziende.

E oggi? Oggi queste minimoto montano piccoli motori da 50 cc e sono disponibili in versioni corsa, minimoto cross 50 e minimotard. Nei modelli più moderni il motore a scoppio può essere sostituito dalla versione elettrica a 500 W. Sulla carta possono non sembrare un granché, ma date le dimensioni e la leggerezza complessiva le velocità raggiungibili non sono niente male: il divertimento è assicurato.

Molti dei miti odierni della MotoGP, si sono avvicinati alle grandi cilindrate proprio grazie alle minimoto; fra questi Dovizioso, Simoncelli, Rossi… Passare per le sorelle più piccole sembra essere una regola per tanti motociclisti di talento!

Minimoto, una passione di famiglia

La minimoto ha appassionato gli adulti, ma soprattutto i bambini, e per molte famiglie rappresentano molto più di un semplice veicolo. Sono un’occasione non solo per i bambini di avvicinarsi a uno sport fin dalla tenera età, ma anche un modo per i padri di condividere la passione dei motori con i loro figli.

Attenzione però, è vero che sono guidabili da giovani di ogni età ma ci sono limiti da rispettare: alcuni modelli con motore a scoppio o elettrico, infatti, possono raggiungere oltre i 50 km/h. Tali velocità sono paragonabili a quelle di scooter in piena regola ed è inutile dire che sarebbe da incoscienti metterle in mano ad un bambino.

Pertanto la legge ne vieta l’uso ai bambini fino ai 3 anni, che possono guidare solo minimoto giocattolo con motore elettrico a batteria (velocità massima di 6km/h) e limiti di dimensione e fattura ben specificati. La Commissione Europea invita ad allargare il divieto dei motori a scoppio anche ai bambini fino ai 14 anni, limitando l’uso ai veicoli con apposita marcatura CE. La violazione di uno qualsiasi di questi commi comporta il pagamento di multe salatissime.

Nonostante non vengano considerati veicoli veri e propri, l’uso del casco integrale è obbligatorio e a migliorare la sicurezza del bambino è consigliabile che il genitore prenda una serie di accorgimenti nell’abbigliamento: ginocchiere, scarpe alte, pantaloni lunghi, guanti e giubbotto con protezioni.

Può sembrare eccessivo per dei veicoli che all’apparenza sono così innocui, ma dobbiamo ricordare che i bambini sono delicati e la moto per quanto sia in miniatura è pur sempre una moto. Sottovalutarla è un errore che ha portato a incidenti superflui, talvolta dalle gravi conseguenze. E’ sufficiente seguire qualche norma di buona sicurezza per condividere una passione in famiglia senza rischi, e molti kartodromi oggi offrono corsi di formazione rivolti a genitori e bambini.