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Tappi in plastica, come smaltire questo speciale rifiuto domestico

tappi in plastica_760x600I tappi di plastica sono riciclabili? È una domanda che ci facciamo molto spesso quando abbiamo l’esigenza di smaltire questi speciali rifiuti domestici, che troviamo su moltissimi dei prodotti che usiamo quotidianamente. Che servano a richiudere una bottiglia di acqua minerale o una confezione di detersivo, il flacone di un medicinale o un tubetto di dentifricio, ogni famiglia ne getta via anche diverse centinaia all’anno, conosciuti anche come tappi filettati in plastica, in quanto il loro scopo è quasi sempre quello di “tappare”. È dunque lecito chiedersi che impatto possano avere sulla natura che ci circonda e quale sia il modo corretto per smaltirli.

Innanzitutto c’è da sapere che i tappi sono generalmente composti di polietilene (altrimenti detto resina termoplastica), un polimero largamente utilizzato nella produzione industriale per via della sua duttilità, igienicità, resistenza ed estrema facilità di lavorazione. Oltre che per i tappi di plastica,  è spesso usato nella produzione di sacchetti, giocattoli, mobili per il giardino, pellicole ed isolanti.

Indicato con la semplice sigla PE, il polietilene è a tutti gli effetti un derivato petrolifero, in quanto sfrutta questo idrocarburo sia come materia prima che come risorsa energetica. Si calcola che, in media, per ottenere un chilo di PE siano necessari circa 1.75 kg di petrolio.

È per questo motivo che le organizzazioni a difesa dell’ambiente incoraggiano da anni alla raccolta e al riciclo del polietilene, che permettono un notevole risparmio sia in termini di consumo delle risorse energetiche che in quelli delle emissioni di CO2. C’è infatti da notare che questo diffusissimo materiale è riciclabile al 100% e, dunque, la sua raccolta permette di combattere al meglio gli sprechi.

Tappi in plastica, il ricilco perfetto

Ma come fare ad effettuare una corretta raccolta di tappi di plastica? E qual è il metodo di smaltimento più consigliato?

Forse avrete notato che – sempre più spesso – associazioni e organizzazioni di diverso tipo, comuni, gruppi di attivisti e centri ARCI mettano su dei centri di raccolta dedicati ai tappi di plastica. Ebbene, si tratta del metodo migliore per smaltire correttamente il polietilene e assicurarsi del suo effettivo riciclo. E, in molti casi, consegnare i nostri vecchi tappi di plastica a questi centri è anche un modo per fare del bene. Molto spesso, infatti, i tappi vengono rivenduti ad aziende che producono plastica e il ricavato viene utilizzato per finanziare l’acquisto o la costruzione di beni o opere solidali a favore di persone meno fortunate o dell’intera comunità.

Per disfarci dei nostri tappi di plastica basta quindi raccoglierli separatamente rispetto ai contenitori sui quali si trovavano, in quanto potrebbero essere composti di materiali diversi, anche se affini (ad esempio le bottiglie in PET). È bene sempre ripulire completamente i tappi dagli eventuali residui del contenuto originario della confezione, nonché da eventuali corpi esterni come etichette di carta o legacci di metallo.

A questo punto – dopo averne raccolto il maggior numero possibile – non resta che consegnarli al centro di raccolta che preferiamo, che provvederà a triturare il polietilene e a far sì che i nostri tappi possano avere una seconda vita. In alternativa, potete gettare via i vostri tappi nei normali contenitori per la raccolta differenziata, smaltendoli così insieme ad altri rifiuti plastici domestici.