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Ricostruzione post terremoto: Mutui bei e prestiti agevolati

ricostruzione post terremotoCon l’aiuto della redazione di www.prestitipersonali.com , vediamo quali sono le misure adottate dal governo per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto dello scorso agosto. Dopo il sisma che ha portato via molte vite nella parte centro-settentrionale d’Italia, ora iniziano a delinearsi le misure adottate dal governo Renzi per rispondere alle esigenze delle persone colpite. La nota che prevede aiuti ai bisognosi è stata annunciata nell’aggiornamento del Def. Secondo il premier servono almeno 4 miliardi d’euro per aiutare i colpiti dal terremoto in Italia.

D’altro canto, il governo sta perfezionando il “decreto terremoto”, che, stando a quanto aveva riferito Matteo Renzi doveva essere terminato entro il 2/3 ottobre. Stando alle anticipazioni sul decreto le opere pubbliche saranno ricostruzione grazie a un mutuo concesso dalla Bei. Tale mutuo verrà rimborsato in maniera graduale dallo stato, similmente a come avviene per le scuole. Gli enti appaltanti sono ridotti al minimo. Tra di essi ci sono quattro regioni italiane, varie diocesi e due ministeri, tra cui il Mit e il Mibact.

Gli enti appaltanti dovranno rivolgersi a Invitale, la centrale di committenze rivolta a tutti i richiedenti. Per rinforzare la misura degli aiuti, sarà rafforzata la collaborazione con l’Anac. Per la riparazione e la ricostruzione di abitazioni o immobili il governo cerca di adottare misure che permettano finanziamenti agevolati fino a 25 anni di termine. Tali vanno attivati per mezzo di un istituto di credito, tramite la stipulazione di una convenzione con l’Abi.

Il finanziamento va concesso basandosi su dei contratti-standard, che vanno assistiti dalla garanzia dello Stato Italiano. Il finanziamento coprirà i danni agli immobili e riguarderà spesa extra, come quelle dovute alle attrezzature o alla ricostruzione di edifici particolarmente danneggiati. Presto verrà anche svolto il calcolo dei contributi ai privati, che saranno vincolanti ai soggetti pubblici coinvolti nella ricostruzione.

Il contributo dello Stato, quindi, riguarderà tutti coloro che hanno subito un danno per via del terremoto. L’indennizzo sarà pari al 100% del contributo previsto. Tuttavia, la cifra non potrà superare i 50% sulle eventuali seconde case situate fuori dal cratere d’azione. Oltretutto, i prestiti agevolati copriranno il 10% delle spese tecniche per la progettazione. Per agevolare i lavori nel campo della burocrazia riguardante la ricostruzione post-terremoto sarà istituito un ufficio speciale per la ricostruzione, composto da circa 120 persone, distribuite nella zona d’azione del sisma.

L’ufficio è rappresentato dal front-office popolare aperto alle varie pratiche di ricostruzione edilizia. Gli interventi di ricostruzione nella zona d’azione, – che siano pubblici o privati, – saranno assegnati tramite una gara d’appalto a imprese iscritte nelle cosiddette liste di merito. Tali liste saranno controllate dalla prefettura per accertarsi sulle informazioni fornite dai partecipanti.