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Per la prima volta in Italia “Il Nome della Rosa” a teatro

franco pistoni nome della rosa a teatroIl Teatro degli Audaci di Roma entra ufficialmente nella storia perché ha recentemente ospitato la prima messa in scena in un teatro italiano de “Il Nome della Rosa”: famoso romanzo che tutti conoscono. La rappresentazione è stata voluta per omaggiare Umberto Eco, il grande scrittore italiano scomparso a Febbraio 2016 e che, nel 1980, ha pubblicato questa opera, ancora oggi a quasi 40 anni di distanza, molto popolare.

Si tratta di uno dei 100 libri più letti al mondo che, in 30 anni ha venduto ben 30 milioni di copie ed è stato tradotto in 40 lingue diverse. Il successo di questo romanzo, che è un incrocio di generi visto che si colloca tra lo storico, il filosofico e il narrativo, è ancora più eccezionale perché arriva nel momento di grande crisi dell’editoria mondiale. L’opera ha anche ottenuto tantissimi conoscimenti letterari e, addirittura, un film degli anni ’80 che tutti ricordiamo.

In quell’occasione è stato scomodato un personaggio di primo piano come Sean Connery, ma è stato anche il trampolino di lancio per la lunga carriera di Franco Pistoni. Molti in Italia lo conoscono come lo “Iettatore di Avanti Un Altro” ma ha ricoperto anche ruoli molto importanti, come ci ricordano le tante biografie presenti sul web (una delle più complete sembra essere quella pubblicata dal sito tutto-tv.it).

Per chi non sapesse la trama de “Il Nome della Rosa” possiamo riassumerla dicendo che è ambientata nel 1327, quando un vecchio monaco decide di scrivere le sue memorie e racconta un evento particolare che si è sviluppato anni prima in un monastero benedettino del Nord Italia. Le vicende si svolgono nell’arco di 7 giorni e sono ricche di colpi di scena che catturano da subito l’attenzione del lettore.

Ad ogni modo, tornando alla nostra rappresentazione teatrale, bisogna riconoscere che il riadattamento della storia è stato ottimo: rimanendo fedele alla storia originale ma rendendola anche perfetta per gli spettatori del teatro. C’è voluto molto coraggio da parte della compagnia visto che le aspettative erano sicuramente altissime e, il rischio di un pesante flop era dietro l’angolo.

Considerando l’audacia degli attori possiamo dire a gran voce che non poteva essere scelto un teatro migliore, quantomeno per il nome che porta. Insomma, ancora oggi l’opera di Umberto Eco continua ad essere oggetto di lettura, come succede in molte scuole dove i ragazzini di 11-12 anni la studiano anche se purtroppo, a causa della complessità del manoscritto, arriva poco del messaggio.

In ogni caso, tra i successi di quest’opera compare sicuramente La Repubblica che ha deciso nel 2002 di distribuire ben 1 milione di copie gratuitamente. Infine, per ripercorrere i momenti più importanti de “Il Nome della Rosa”, forse non tutti sanno che nel 2011 Umberto Eco ha rivisitato il romanzo con alcune modifiche e allungandolo di 18 pagine.

Questa ultima modifica ha attirato le critiche di alcuni letterari che lo hanno accusato di semplificare il linguaggio per andare in contro alle nuove generazioni digitali e, quindi, snaturare l’opera originale. La risposta di Umberto Eco non si era fatta attendere e ha dichiarato che si tratta solamente di alcune piccole modifiche, necessarie per tenere viva la narrazione e correggere alcuni errori che non riusciva più a sopportare.