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Vendere in dropshipping? Scopriamo le opportunità e gli svantaggi

vendere-in-dropshipping_800x450La vendita in dropshipping, molto popolare oltreoceano, ha preso piede anche in Italia. Noto anche come drop ship, si tratta di una modalità di fare e-commerce che consente di vendere gamme più vaste di prodotti, a fronte di investimenti iniziali minori. Sembra contraddittorio? Il punto è che i prodotti non sono posseduti e non c’è nessun magazzino: chi vende in dropshipping fa infatti da intermediario tra un fornitore B2B ed un cliente finale.

Un modello che ha tante peculiarità, sia positive che negative, che bisogna considerare attentamente prima di lanciarsi in una nuova impresa.

Vendere in dropshipping: i vantaggi

Vendere in dropshipping ha parecchi vantaggi rispetto al modello di e-commerce tradizionale:

  • Investimento iniziale molto contenuto
    Rispetto ad una soluzione e-commerce classica, l’investimento iniziale si limita alla creazione di una presenza sul web, che può essere un sito o anche un negozio su un marketplace. Sono assenti tutte le ingenti spese per crearsi uno stock, così come non sono presenti tutte le spese relative al magazzino ed alla logistica in generale.
  • Possibilità di accedere ad un catalogo di prodotti più ampio
    In diretta correlazione con il punto di cui sopra, senza la necessità di avere uno stock, è possibile offrire una gamma più ampia di prodotti (visto che l’unico costo è quello di inserirli sulla propria piattaforma e, eventualmente, promuoverli).
  • Risparmio di tempo e fatica su determinati compiti
    Tutta la gestione logistica è demandata direttamente ai fornitori, quindi il gestore del negozio può non preoccuparsi di imballaggio e spedizioni.

Vendere in dropshipping: gli svantaggi

Oltre ai vantaggi, ci sono anche dei lati negativi che è importante considerare:

  • Margine di guadagno basso
    Anche a causa del rapporto con il fornitore (che verrà trattato separatamente nel prossimo punto), è più difficile ottenere il genere di prezzi e sconti che consentono di avere un margine rilevante. In più, spesso i fornitori riforniscono tutta una serie di venditori, che quindi si trovano a competere con a disposizione cataloghi e offerte simili, con l’unica discriminante del prezzo. Questa circostanza e varie altre circostanze simili creano un modello dove il ricavato è forzosamente basso.
  • Rapporto anonimo con il fornitore
    Anche se non è necessario che sia così, praticamente in tutti i casi il fornitore lavora con una serie di venditori. Questo significa in primo luogo avere dei prezzi che vengono condivisi con altri potenziali concorrenti, eliminando qualsiasi tipo di vantaggio competitivo almeno dal punto di vista del prezzo, salvo riuscire a trovare accordi vantaggiosi o esclusivi.
  • Problematiche addizionali in caso di resi o lamentele
    Seppure sia vero che non avere difficoltà logistiche significa avere molte meno operazioni da compiere, questa situazione può diventare uno svantaggio in caso il cliente a sua volta abbia dei problemi. Il cliente, infatti, non ha assolutamente nessun contatto con il fornitore e tutta la responsabilità, nonché la gestione di problematiche e controversie, è demandata a chi detiene la proprietà del negozio, e che dovrà occuparsi di fare da tramite tra il fornitore ed un cliente indisposto.