L’alimentazione incide profondamente sulla salute: alcuni cibi favoriscono il benessere, altri possono aumentare il rischio di sviluppare tumori. Scopriamo quali sono gli alimenti più problematici e come ridurne il consumo con strategie semplici ma efficaci.
I 10 cibi più associati a un rischio maggiore di tumore
1. Carni processate (salumi, wurstel, carne in scatola)
Le carni lavorate contengono nitriti e nitrati che, durante la digestione, si trasformano in nitrosamine potenzialmente cancerogene. Studi indicano che consumare anche solo 50 g al giorno aumenta il rischio di cancro colon-rettale di circa il 18 %. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classifica le carni processate come “carcinogeni certi” (gruppo 1) e la carne rossa come “probabilmente carcinogena” (gruppo 2A).
2. Carne rossa (cotta ad alte temperature)
La cottura a temperature elevate (alla brace o padella rovente) può generare ammine eterocicliche e idrocarburi policiclici aromatici, sostanze con elevato potenziale cancerogeno, legate a tumori dell’esofago, colon e pancreas.
3. Alimenti ultra‑processati
Snack, cibi pronti, bevande dolci industriali contengono additivi, zuccheri, grassi saturi e pochi nutrienti. Elevato consumo di ultra‑processed food (UPF) è stato associato a maggior rischio di tumori, in particolare colon-retto, esofago e fegato, oltre a mortalità prematura fino al 15‑24 %.
4. Bevande alcoliche
L’alcol è stato classificato come cancerogeno certo (gruppo 1) e associato a tumori di fegato, esofago, laringe, seno e colon. Anche un consumo moderato non è esente da rischio: non esiste una quantità sicura definita.
5. Zuccheri aggiunti e bevande zuccherate
Consumare regolarmente bevande zuccherate favorisce l’obesità, l’infiammazione cronica e può aumentare il rischio di tumore in modo indiretto.
6. Alimenti ricchi di acrilamide (fritti, patatine, biscotti)
Prodotti fritti o tostati ad alte temperature possono contenere acrilamide, una sostanza risultata mutagena in studi sperimentali; si raccomanda limitare snack fritti industriali.
7. Prodotti confezionati con Bisfenolo‑A (latte in scatola, scatolette)
Le pareti interne di alcune lattine o contenitori plastici contengono BPA, sostanza interferente endocrina che, sebbene i dati siano parziali, si consiglia di ridurne l’assunzione.
8. Cibi geneticamente modificati trattati con pesticidi
L’uso intensivo di pesticidi su colture OGM è stato correlato a effetti dannosi; scegliere prodotti biologici può ridurre l’esposizione a residui chimici potenzialmente pericolosi.
9. Popcorn da microonde
Le bustine contengono rivestimenti che, riscaldati, rilasciano acido perfluoro-ottanoico e altri composti fluorurati potenzialmente tossici; conviene prepararli in casa con mais e olio vegetale.
10. Alimenti “light” ed edulcoranti artificiali
Molte formulazioni light utilizzano dolcificanti artificiali che potrebbero alterare la flora intestinale e influenzare il metabolismo; è preferibile scegliere frutta, yogurt naturale e snack non processati.
Accorgimenti aggiuntivi per una conservazione sicura degli alimenti
Pellicola alimentare
Le pellicole in PVC contengono plastificanti che, se a contatto prolungato con alimenti o sottoposte a fonti di calore, possono rilasciare sostanze nocive. Le pellicole in polietilene sono più sicure, anche se meno aderenti.
Alluminio per cottura
L’uso di contenitori in alluminio con alimenti acidi (pomodoro, agrumi) e a temperatura ambiente può favorire il rilascio di metalli. Il consumo giornaliero stimato di alluminio è indicativamente 60 mg al giorno; si consiglia di evitare il contatto prolungato in tali condizioni.
Turni lavorativi notturni
Lavorare regolarmente di notte è associato a una maggiore incidenza di tumori, soprattutto al seno e prostata. Il ritmo circadiano alterato è considerato fattore di rischio indipendente.
Strategie efficaci per ridurre il rischio
Sostituire il 10 % di alimenti ultra‑processati
Studi prospettici europei indicano che sostituire il 10 % dell’energia da alimenti ultra‑processati con cibi minimamente lavorati può ridurre il rischio di numerosi tumori come colon, esofago e fegato.
Prediligere una dieta a base vegetale
Incrementare frutta, verdura, cereali integrali, legumi e noci aiuta a ridurre il rischio di tumori al colon, seno e polmone grazie al contenuto di fibre, antiossidanti e fitochimici.
Ridurre al minimo carne rossa e lavorata
Scegliere alternative leggere come pesce, pollame, tofu o legumi e limitare la carne rossa a porzioni moderate (meno di 50 g al giorno) può offrire sollievo cardiovascolare e oncologico.
Eliminare o moderare l’alcol
Secondo l’IARC e l’OMS, anche quantità moderate di alcol aumentano il rischio di tumore. Idealmente, sarebbe opportuno evitarlo o ridurlo al minimo possibile.
Sintesi finale
Limitare i seguenti alimenti può contribuire a prevenire il rischio di sviluppare diversi tipi di tumore:
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Carni processate e cotture ad alte temperature
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Alimenti ultra‑processati e bevande dolci industriali
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Alcol, anche se consumato moderatamente
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Snack fritti, prodotti con acrilamide e quelli confezionati con BPA
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Edulcoranti artificiali e cibi geneticamente modificati trattati con pesticidi
Al contrario, una dieta ricca di alimenti vegetali integrali, con fibra, antiossidanti e grassi buoni, associata a uno stile di vita attivo, rappresenta la strategia più efficace per mantenere un buono stato di salute anche dal punto di vista oncologico.
Conoscere le caratteristiche dei cibi che consumiamo ogni giorno è il primo passo per fare scelte più consapevoli e prevenire malattie in modo naturale e sostenibile.
Fonti:
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IARC / WHO, classificazione di carni processate e rosse
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Studio EPIC e Lancet su alimentazione ultraprocessata e rischio tumore
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IARC Handbooks of Cancer Prevention Volume 20A e 20B su alcol e prevenzione
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Ricerche epidemiologiche recenti su fibre, frutta e verdura, carne e alcol