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Come scegliere le scarpe da running uomo

shoes_800x436Nel momento in cui ci si avvicina al mondo del running, una delle domande che tormentano tantissime persone è quella relativa alle scarpe da acquistare. E purtroppo la scelta delle scarpe non sempre si svolge secondo il buon senso. Spesso, infatti, capita che l’estetica di una scarpa prevalga come criterio di scelta sulla comodità e protezione del piede. Ed ecco che durante la corsa poi si vedono gli effetti di tale decisione errata, tra infortuni e traumi vari.

Chi corre da tanti anni, sa alla perfezione scegliere le scarpe da running sia la spesa più importante per la propria salute in ambito sportivo. In commercio ci sono così tanti modelli che pare che ci sia solo l’imbarazzo della scelta. In realtà, però, chi ha le idee chiare su quello che deve acquistare riesce a fare una grande scrematura, orientandosi su quella categoria di scarpe da running perfetta per le proprie esigenze, modo di correre compreso. Ecco, quindi, alcuni consigli per poter scegliere le scarpe da running da uomo più adatte.

Quale categoria puntare?

Ci sono varie categoria di scarpe da running. Sono ben sette e si differenziano in modo peculiare. La prima categoria è quella delle minimaliste A0. Si tratta di scarpe da corsa davvero molto leggere. Il peso, infatti, è compreso nella maggior parte dei casi tra 150 e 300 grammi. Questo modello di scarpe viene creato per assecondare il più possibile il movimento naturale delle articolazioni presenti nel piede. In questo senso, sono in grado di garantire una perfetta posizione biomeccanica del piede. Al tempo stesso, permettono anche di correggere varie problematiche di postura. La categoria di scarpe da corsa superleggere è detta A1 e il peso è sempre inferiore ai 250 grammi. Si tratta di modelli che vanno benissimo per affrontare competizioni e allenamenti a ritmi molto elevati. Le principali caratteristiche sono la flessibilità e il ritorno elastico. Ovviamente, sono le più adatte per i runner rapidi e leggeri, che non hanno alcun problema per quanto riguarda l’appoggio. Un’altra categoria è quella delle intermedie, detta A2. In questo caso le scarpe da running hanno un peso che va da 240 a 295 grammi. Viene offerto un buon livello di ammortizzamento e si possono sfruttare in modo particolare quando si devono effettuare degli allenamenti a ritmo estremamente sostenuto. Oppure si possono anche impiegare in tutte quelle competizioni dal ritmo moderato. In alcuni modelli di questa categoria sono presenti anche dei leggeri stabilizzatori mediale, in modo tale da gestire meglio la pronazione. La categoria A3 è delle scarpe da corsa dal massimo ammortizzamento. In questo caso il peso supera i 300 grammi e il comfort è davvero molto alto per garantire la massima protezione e comodità al piede. Vengono usate spesso come scarpe da allenamento e sono consigliate per tutti quei runner che hanno un appoggio neutro oppure supinato. Così come sono suggerite a chi utilizza dei plantari fatti su misura.

La categoria A4 è quelle delle scarpe da running stabili. Si tratta di modelli che vengono sviluppati proprio per compensare tutte quelle problematiche di pronazione troppo pronunciata.  Poi ci sono le categoria A5, relative al trail running e A8, ovvero quelle chiodate, specialistiche. Uno dei migliori siti per trovare le scarpe da running da uomo migliori è sicuramente Runnea Italia.

La scelta in base all’appoggio plantare

Uno degli aspetti più importanti da conoscere prima di procedere con l’acquisto di una scarpa da running è certamente quello relativo all’appoggio plantare. Prima di cominciare a provarsi le scarpe, quindi, è bene avere le idee chiare su quello che è il personale appoggio plantare. Nel momento in cui il peso del corpo, in seguito al momento del volo, ricade sul suolo, ecco che l’arco plantare ha la tendenza a cadere verso la parte interna. Si tratta di un effetto che prende il nome di pronazione fisiologica. Ed è anche la peculiarità dell’appoggio che viene definito neutro. Nel momento in cui, però, tale effetto è piuttosto pronunciato, allora si parla di appoggio plantare da iperpronatore. Nel caso in cui, invece, l’effetto si verifiche nella zona esterna del tallone, allora si è soliti parlare di atteggiamento supinato.