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Gli spazi confinati, ambienti di lavoro che celano pericoli e insidie

Molti ambiti lavorativi possono nascondere potenziali pericoli per coloro che vi operano, in particolare, i cosiddetti spazi confinati.
Questa definizione si applica a numerose situazioni, accumunate da uno spazio difficile da raggiungere e dall’esistenza di un rischio concreto che i lavoratori possano cadere dall’alto, inspirare sostanze tossiche, annegare o non trovare sufficiente ossigeno per poter respirare liberamente.

Inoltre, si aggiunge persino la possibilità che all’interno degli spazi confinati si configurino condizioni climatiche estreme e avverse o che possano verificarsi delle esplosioni, dovute all’accumulo di gas incendiabili.
In pratica, in questo tipo di ambienti insidie e precarietà sono imperanti.

Quali ambiti si possono considerare come spazi confinati?

Si parla di spazio confinato ogni volta che si deve svolgere un lavoro, anche temporaneo, all’interno di un ambiente delimitato, di difficile accesso e dove è indispensabile muoversi con molta cautela.

Ne sono un esempio i silos, le cisterne, i pozzi, i tombini, le tubazioni, i serbatoi e persino le camere di combustione dei forni e molti tetti di edifici.
Sono tutti spazi che possono necessitare di interventi di ispezione, di pulizia, di manutenzione e di riparazione, nonché del montaggio di apparecchiature tecnologiche o perizie immobiliari.

Prima di avviare qualsiasi azione dentro a spazi così disagevoli, sembrerebbe ovvio che chiunque valuterebbe le condizioni e i rischi a cui si espone.
Eppure, tanto ovvio non è. Infatti, gli incidenti sono ancora all’ordine del giorno.

Perché accadono ancora tanti incidenti all’interno degli spazi confinati?

Nel prendere in considerazione le motivazioni che inducono il verificarsi di incidenti all’interno di molti spazi confinati, sono state individuate tre cause principali.
La prima è la poca informazione degli addetti ai lavori e un’insufficiente formazione professionale.
Nonostante il Decreto Legislativo 81/08, noto anche come Testo Unico sulla Sicurezza, stabilisca che datore di lavoro e dipendenti siano tenuti a conseguire una corretta formazione, queste condizioni negative sono piuttosto diffuse.

La seconda causa è che spesso i pericoli vengono sottovalutati o, addirittura ignorati, tanto che il personale finisce per accedere agli spazi confinati privo del minimo equipaggiamento di protezione.

Quante volte abbiamo appreso la notizia di operai morti asfissiati mentre si accingevano ad eseguire la pulizia di una cisterna, senza indossare le maschere prescritte?
Se non vengono prese le opportune precauzioni non si può parlare di fatti accidentali ma di cronache annunciate.
Infine, la terza causa è proprio l’assoluta mancanza del rispetto di tutte le indicazioni della normativa sulla sicurezza del lavoro, il già citato D. Lgs 81/08.

Questo decreto affronta con attenzione il tema della sicurezza, individuando i dispositivi di protezione collettiva e individuale adatti alle diverse situazioni, così da prevenire gli incidenti.
All’aumento degli incidenti sul lavoro si aggiunge anche un’ulteriore fattore: l’incapacità dei soccorritori a mettere in atto interventi mirati ed efficaci, secondo un piano prestabilito.

Spesso, il primo soccorso viene eseguito con azioni improvvisate, senza soppesare i pericoli in agguato e mettendo così a repentaglio la propria incolumità e quella delle altre persone coinvolte.

Qual è il modo giusto di approcciarsi a un luogo di lavoro pericoloso?

Per evitare il ripetersi di incidenti sul lavoro, ciò che in primis deve cambiare è l’approccio mentale di tutto il personale coinvolto in determinate situazioni.
È necessario far sì che l’incolumità delle persone sia sempre considerata la priorità assoluta, a scapito della quale nessun compromesso è accettabile.

In secondo luogo, occorre affidarsi a tecnici esperti, che siano in grado di consigliare i dispositivi di sicurezza più adatti alle diverse situazioni lavorative.
Nel panorama del sistemi di sicurezza esistono imprese che offrono alle aziende un servizio specializzato, indicando e fornendo loro i materiali indispensabili per svolgere con la massima protezione le varie attività.

Cercando online, ne troviamo un esempio in Lineavita srl, un’azienda che fornisce attrezzature per spazi confinati a Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Forlì e Cesena.

In questo tipo di società, le imprese trovano un vero e proprio partner presso cui poter acquistare o noleggiare i dispositivi di protezione di cui hanno bisogno, nel pieno rispetto della normativa.
Inoltre, vi si possono rivolgere per riuscire ad attrezzare in maniera adeguata zone di lavoro pericolose, come i già citati spazi confinati, attraverso l’installazione di sistemi di sicurezza, anche temporanei.

Che tipo di dispositivi di sicurezza possono essere impiegati negli spazi confinati?

Dal momento che la natura degli spazi confinati è piuttosto eterogenea, non è possibile utilizzare sempre lo stesso tipo di dispositivo di sicurezza.
Ogni caso è unico e specifico, per questo motivo il contributo di aziende specializzate è davvero indispensabile.

I loro tecnici sono in grado di definire qual è l’equipaggiamento di cui vanno dotati i lavoratori e anche quali attrezzature devono essere impiegate per rendere le operazioni del tutto sicure.
Per esempio, la pulizia di una cisterna può richiedere l’utilizzo di una piccola gru, che consenta agli addetti di entrare e uscire da questo spazio nel modo più agevole possibile, ma occorre anche munire gli operai di maschere e tute di protezione.

In altri casi, può essere necessario installare un parapetto, così da prevenire cadute accidentali.
INAIL, sulla normativa sulla sicurezza offre numerose indicazioni ma per essere certi di non commettere errori di valutazione è meglio affidarsi a personale esperto.
Per il bene di tutti, è fondamentale che lavoro e sicurezza procedano sempre allo stesso passo.