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L’incontinenza urinaria e le cause che portano ad essa

bagno_correChe cos’è l’incontinenza urinaria e chi ne viene colpito

L’incontinenza urinaria è una condizione piuttosto comune consistente nella perdita involontaria di urina al di fuori dell’atto della minzione che si manifesta prevalentemente nelle donne.

In particolare, è il 14% della popolazione femminile ad esserne colpito, con una maggiore incidenza (circa 40%) nelle donne oltre i 60 anni. Anche i soggetti giovani possono soffrire di questo disturbo: infatti circa il 20% della popolazione che si trova in questa condizione ha un’età inferiore ai 30 anni.

Tipologie di incontinenza

L’incontinenza può essere classificata in vari tipi, a seconda della sintomatologia:

  • Incontinenza urinaria da sforzo, detta anche da stress, si ha quando la perdita involontaria avviene in seguito ad uno sforzo fisico che determina l’aumento della pressione addominale, come uno starnuto o la tosse. Questo perché i muscoli che controllano la continenza si sono indeboliti e lo sfintere uretrale non riesce a restare contratto al fine di impedire la fuoriuscita dell’urina.
  • Incontinenza urinaria da urgenza che si ha quando non si riesce a trattenere l’urina in seguito ad un improvviso desiderio di urinare. Questo disturbo è dovuto ad una contrazione anomala della vescica.
  • Incontinenza urinaria mista, dove la perdita si ha sia per stress che per urgenza.
  • Incontinenza urinaria funzionale, che si ha quando non si riesce a raggiungere il bagno in tempo a causa di una disabilità fisica, nonostante il normale controllo della minzione. In questo caso possono essere molto utili dei pannoloni assorbenti monouso, concepiti come uno slip sagomato e garantendo comfort e zero fuoriuscite.
  • Incontinenza urinaria da rigurgito, è una perdita involontaria che avviene quando viene superata la capacità massima di contenimento della vescica. Questo perché la persona ha un ridotto stimolo alla minzione e non riesce a svuotare completamene la vescica.

Cause che portano all’incontinenza

Sono molte le cause che possono portare all’incontinenza. Le principali possono essere: infezioni delle vie urinarie e della vescica, costipazione, effetti secondari di alcuni farmaci, come i diuretici o gli analgesici, ictus, incidenti, interventi chirurgici oppure malattie croniche come il diabete.

Anche la gravidanza, e in particolare il parto per via naturale, possono portare a soffrire di questo disturbo, in quanto in questi casi la regione pelvica risulta molto stressata. La menopausa è un altro fattore responsabile dell’incontinenza nelle donne poiché comporta un calo di estrogeni, con conseguente abbassamento della tonicità muscolare a livello pelvico.

L’incontinenza poi può essere causata anche da malformazioni congenite, malattie evolutive come l’Alzheimer oppure malattie neurologiche come la sclerosi multipla e il Morbo di Parkinson.

Un’altra condizione molto favorevole per l’insorgere di questo disturbo è la scarsa attività fisica che contribuisce all’aumento del peso corporeo. Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato come una riduzione del 5-10% del peso corporeo abbia la capacità di ridurre l’incontinenza urinaria del 74%. È molto importante riuscire a perdere massa grassa soprattutto a livello addominale, in modo da ridurre la pressione intra-addominale, la quale fa pressione sia sulla vescica che sul pavimento pelvico.

È necessario dunque perdere peso e ridurre le calorie assunte giornalmente. Per questo, in caso di disturbi come l’incontinenza, bisogna seguire una dieta alimentare sana ed equilibrata. Innanzitutto è bene ridurre il consumo del sale, in quanto è stato dimostrato che un’assunzione minore di sodio determina una diminuzione della frequenza ad urinare di circa il 9%.

Ci sono poi degli alimenti che è bene evitare, se si vuole limitare l’incontinenza urinaria:

  • Il caffè, poiché la caffeina può infiammare la prostata. Per questo vanno evitati anche tè e bevande energetiche, così come il cioccolato.
  • Gli alcolici giacché causano disidratazione.
  • I succhi di agrumi, come arancia, pompelmo o limone, in quanto causano disidratazione ed infiammano l’uretra.

Spesso coloro che soffrono di incontinenza tendono a bere poca acqua, per cercare di diminuire lo stimolo della minzione. Tuttavia questo è un comportamento sbagliato poiché così facendo si avvia il processo di disidratazione e si causa una iper concentrazione delle urine, favorendo poi anche lo sviluppo di infezioni batteriche.

Un valido aiuto per combattere l’incontinenza possiamo trovarlo nella consumazione di tè verde. Secondo uno studio condotto da ricercatori americani e giapponesi infatti, le donne che consumano mediamente 4 tazze di tè verde al giorno hanno una minore probabilità di soffrire di disfunzioni nella minzione. Questo perché il tè verde ha un forte potere antiossidante, riuscendo a proteggere la vescica. Inoltre uno degli antiossidanti che vi sono contenuti, e cioè la epigallotechina, ha la capacità di inibire la formazione di calcoli urinari e di ridurre l’insorgenza di cancro alla vescica.